Un mediocre ha sempre la possibilità, se vuole, di riconoscere la condizione miserabile della propria vita.
È l’anno 105, e Traiano è imperatore dell’Egitto romano. Il medico Svetonio presta servizio nella XXII legione di stanza a Nicopoli, alla periferia di Alexandria d’Egitto ed è, appunto, un mediocre. La sua natura lo porta a eccedere nelle semplificazioni e, quando può, non disdegna di usare qualche scorciatoia per arrivare allo scopo. E d’altra parte chi non si serve di ogni scorciatoia possibile per fare carriera nell’esercito?
L’Egitto è una terra ricca in cui le opportunità non mancano: è possibile avanzare di grado e arricchirsi rapidamente, e Svetonio per di più ha al suo fianco una moglie giovane e bella. Ma non è il solo a pensarla in questo modo: tutti gli ufficiali cercano una buona posizione ad Alexandria, in quella città vale di più che in qualunque altro luogo dell’impero. È l’Egitto infatti che dà il grano a Roma ed è la ricca provincia che permette all’imperatore di conservare il potere.
Ma in Egitto, tra arrivisti e traditori, è anche facile per un ufficiale, o un medico, rischiare la vita inseguendo fatue opportunità. Una persona sveglia trova la soluzione per ogni pericolo che gli si para davanti, ma a volte un rimedio spalanca la porta a nuovi e maggiori guai.