Essere uno spettro ha i suoi vantaggi: lo sa bene il fantasma che risiede da secoli nel castello di Pergine. Dal suo punto di vista privilegiato, può osservare gli abitanti dell’edificio e tutti coloro che vi gravitano intorno. Persone normali, ma solo all’apparenza. Ognuno di loro cela segreti che, piano piano, usciranno dall’oscurità con conseguenze sempre più nefaste.
L’avida Vittoria, che ha ereditato il castello e lo ha trasformato in hotel, per aumentare i suoi profitti decide di ingannare gli ospiti sfruttando la leggenda di una ragazza precipitata da una delle torri. Per farlo recluta e tiene sotto ricatto un’avvenente commessa, Elena, la quale è costretta a eseguire tutto ciò che la padrona le ordina.
Il suo piano funziona finché non spunta il primo morto. Le indagini sono in mano alla commissaria Orietta Trepaldi e all’ispettore Giulio Zen… ma sarà qualcun altro a scombinare i progetti della terribile proprietaria del castello.
«Dì la verità, scrivila con chiarezza e difendila fino in fondo» è il motto di Cornelia, la narratrice di questa vicenda dove delitti e imbrogli si intrecciano. Il suo modo di raccontare, pieno di brio e acume, appartiene solo a lei, a Cornelia, il fantasma del castello.